LOW DOSE
MEDICINE
La Medicina delle Piccole Dosi (Low Dose Medicine) è la terapia degli stati intossicatori e infiammatori (ovvero di tutte quelle condizioni che determinano accumulo di tossine a livello dei tessuti) e delle loro conseguenze, esclusivamente con sostanze farmacologiche diluite, prive di effetti collaterali e di tossicità.
La persona al centro
Il punto d’incontro tra la Biologia Molecolare e la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia
Medicina a basso dosaggio
Non di rado i farmaci usati per curare causano effetti collaterali non trascurabili, a causa delle interazioni che hanno col sistema immunitario e dell’impatto su altri organi del corpo umano. Definire le giuste dosi è quindi fondamentale. La medicina delle piccole dosi, da non confondere con l’omeopatia, utilizza diluizioni fisiologiche di molecole farmacologicamente attive.
Senza effetti tossici
E’ scientificamente accertato, con studi sperimentali, (D’Amico L. et al, Journal of Cancer Therapy, 2012; 3:337-342) il positivo impatto che la Low Dose Medicine può avere sulle cellule del sistema immunitario riequilibrandone la funzione, senza effetti tossici sulle cellule stesse.
L’approccio della Low Dose Medicine è olistico: la persona va curata nella sua totalità e non soltanto per la sua patologia. Si interviene non sui sintomi, ma sulle cause, considerando la persona come un’unità inscindibile di mente e corpo.
La Low Dose Medicine è una Medicina a basso impatto.
L’elemento centrale è la Persona in connessione con il suo contesto ambientale. Rappresenta un punto d’incontro tra la Biologia Molecolare e la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (P.N.E.I.), disciplina biomedica integrata che studia le relazioni esistenti tra comportamento, risposta neuroendocrina agli stimoli (dell’ambiente esterno o provenienti dallo stesso organismo) e attivazione del sistema immunitario. All’inizio fu definita omotossicologia e cominciò a diffondersi intorno al 1930, con le teorie del medico tedesco Hans Heinrich Recheweg, i cui studi si basavano sull’utilizzo di piccole dosi di sostanze naturali, quali: oligoelementi, estratti fitoterapici, vitamine, sostanze fisiologiche immunostimolanti e sostanze organoterapiche biochimiche, la cui efficacia terapeutica era già nota.
La biologia molecolare studia queste molecole (che agiscono come agenti di modulazione omeostatica), definendole messaggere poichè sono in grado di portare alla diverse cellule del corpo delle istruzioni al fine di un corretto funzionamento. Sono i neuropeptidi, gli ormoni e le citochine, oltre ai fattori di crescita, molecole di regolazione e stimolo a livello tissutale di fondamentale importanza, sono strumenti di comunicazione, come le parole, necessari per far dialogare tra loro le cellule.